“L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare”
Bernard Shaw
Il gioco psicomotorio rappresenta un’ opportunità di crescita e benessere per ogni bambino. Durante i laboratori egli è libero di esprimere se stesso all’interno di uno spazio attentamente predisposto per lui.
Il ruolo dello psicomotricista è principalmente quello di osservatore partecipante del suo gioco, un gioco di cui è ideatore e protagonista il bambino stesso. Per questo motivo la predisposizione dello spazio è molto importante, perché l’ambiente, la stanza adibita alla psicomotricità e la cura con cui vengono scelti i materiali proposti, rappresenta uno dei principali attori della seduta di educazione psicomotoria.
Lo psicomotricista osserva, partecipa al gioco, conosce la relazione tra materiali e gioco ma non giudica ne pregiudica l’andamento della seduta. Le uniche regole a cui il bambino si deve attenere durante il laboratorio sono tre: non farsi male, non distruggere e non fare male agli altri.
Il rispetto della personalità del bambino e dei suoi tempi passano da uno sguardo attivo che porta lo psicomotricista a comprendere senza giudicare, adeguando l’ambiente e i materiali proposti alle varie e mutevoli necessità che il piccolo può portare all’interno della seduta.
L’osservazione e l’ascolto delle emozioni rappresentano gli elementi fondanti della relazione tra psicomotricista e bambino, la possibilità di esprimere se stesso in uno spazio avulso dal giudizio favorisce la creazione di una relazione di fiducia.